I migliori home assistant del 2024

Quando, generalmente, si discute di home assistant, si sta facendo riferimento ad un programma, installato su smartphone, tablet, laptop o smart speaker, al fine di gestire una serie di attività domestiche. Che cos’è un home assistant? Si tratta di una sorta di maggiordomo virtuale, al quale poter chiedere di accendere le luci, di regolare la temperatura in salotto o in camera da letto o di abbassare le tapparelle dopo il tramonto. Questi esempi, pur non essendo esaustivi, scoprono le innumerevoli funzionalità offerte dai moderni home assistant. Funzionalità che spaziano dall’intrattenimento audiovisivo fino all’efficientamento energetico, passando per la ricerca di risposte sul web. Detto ciò, la guida si pone l’obiettivo di orientare i consumatori nella scelta dei migliori home assistant, svelandone le peculiarità e di offrire una panoramica completa dei dispositivi compatibili.

Ad oggi, sul mercato italiano, compaiono offerte piuttosto allettanti di smart speaker con assistenti vocali integrati come l’home assistant Google Home ed Alexa home assistant, giusto per citare le soluzioni di maggiore prestigio. In particolare, stando alle opinioni online e alle reali esperienze degli utenti, le soluzioni accennate sono considerati i migliori assistenti vocali in circolazione.

I fattori decisivi per la scelta

Tipologia

Il viaggio alla scoperta dei migliori home assistant, sul mercato italiano, non può non partire da una serie di considerazioni sulla tipologia. Attualmente, sul mercato nazionale, è possibile notare la presenza di varie tipologie di assistente domestico, progettate dai colossi mondiali dell’elettronica.

Battendo la concorrenza sul tempo, Jeff Bezos, il miliardario fondatore di Amazon, nel 2014, presenta al mondo intero Alexa, un assistente domestico sotto forma di intelligenza artificiale, scatenando una lotta all’ultimo pezzo disponibile. Tuttavia, gli italiani hanno atteso due anni per assicurarsi le molteplici funzionalità di Alexa. Ora i numerosi dispositivi Alexa Echo sono presenti in molte abitazioni, vediamo i principali:

Oggi, tra i competitors di Alexa, merita una speciale menzione Google Assistant. Anche in questo caso, si tratta di un maggiordomo – segretario sotto forma di IA.

L’assistente vocale di Amazon e Google Assistant, per essere al completo servizio dell’utente, necessitano di un input vocale. Questi input vocali, inviati dagli utenti, possono riguardare la riproduzione di brani, ricerche sul web, lo streaming di film e serie tv oppure l’accensione di lampadine smart.

Sulla scia di Alexa e Google Assistant, si pone l’assistente vocale Samsung che prevede un dispositivo, in funzione di hub, collegato ad un sistema in cloud. L’altro rivale di Alexa home assistant si identifica con l’home assistant Raspberry. Sfortunatamente, questo modello di assistente virtuale non può prescindere dal sistema operativo della casa madre per risultare efficace. A questo singolare aspetto, si aggiunga, poi, il difetto della scarsa compatibilità con dispositivi intelligenti di terze parti ed ecco spiegato il perché dello scarso successo.

Infine, da qualche anno, pure Siri è in grado di svolgere alcune funzioni tipiche di un home assistant. Per fare questo, però, servirà lo smart speaker Home Pod oppure un IPhone quale strumento di gestione dei processi interni.

Connettività

Nel compiere la scelta dell’assistente vocale, sono immancabili delle osservazioni a proposito della connettività.
Su questo fronte, l’assistente vocale Amazon garantisce all’utente alte performance e l’impiego di sistemi wireless per mettere in comunicazione i dispositivi intelligenti di casa. Nel dettaglio, l’utente ha facoltà di scegliere tra la tecnologia Bluetooth 5.0 e l’accesso al WiFi domestico, una volta terminato l’accoppiamento dei device attraverso l’app di Alexa. A chiarire quale delle due utilizzare in una certa situazione, ci hanno pensato le recensioni online. La prima è quanto di meglio si possa chiedere, nell’ipotesi di componenti a meno di dieci metri di distanza, poiché raramente soggetta ad interferenze o interruzioni di segnale. Detto ciò, se la distanza tra i dispositivi è notevole, la rete internet di casa, specie se a banda larga, non dovrebbe incontrare grosse difficoltà nel mettere in comunicazione smartphone, smart speaker, televisori, luci intelligenti ed altre componenti della smart home.

Al pari di Alexa, anche l’home assistant Google home si serve di una tecnologia wireless per mettere in comunicazione lo smart speaker con servizi streaming audio o video, televisori, computer e luci, a patto che sia stata impostata la condivisione delle informazioni sull’applicazione dell’assistente vocale Google.

Inoltre, di recente, sia Alexa che Google home hanno acquisito la compatibilità al sistema NFC (Near Field Communication). Questo sistema offre all’utente la possibilità di accendere le luci o attivare un termostato smart, pur quando si trovi all’esterno dell’abitazione, in auto o coinvolto in situazioni che escludono l’invio di un comando vocale.

Generalmente, anche l’assistente vocale Apple si serve del WiFi per tenere in vita i collegamenti con altri dispositivi e servizi compatibili ma può funzionare pur senza connessione ad Internet. In questi casi, è sufficiente tenere connesso l’IPhone alla rete domestica e cliccare sull’icona AirPlay, per proseguire nel normale utilizzo di Home Pod.

Qualità audio

Considerando le attività che andrà a svolgere l’assistente domestico, prima di passare all’acquisto, conviene dare un’occhiata al comparto audio dei migliori home assistant.

Tra questi, per il rapporto qualità – prezzo, spicca Amazon Echo dotato di un impianto Dolby che funge da equalizzatore. Questo nuovo impianto Dolby contribuisce ad un’acquisizione impeccabile dei suoni e dei comandi vocali. Insomma, ascoltare i brani più amati si trasforma in una piacevolissima esperienza, grazie al woofer da 3” che punta verso l’alto e al tweeter da 0,8” sulla facciata anteriore di Amazon Echo. Quest’ultimo diffonde l’audio in maniera uniforme, prestando attenzione a pareti troppo vicine o al posizionamento dello smart speaker in una zona di nicchia.

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In alternativa, chi si accontenta di una riproduzione dei suoni, senza eccessive pretese, può contare sul comparto audio di Google Home. Benché non ci siano woofer e tweeter a regolare le frequenze, l’assistente vocale Google beneficia di una certa potenza. Il merito è di una coppia di altoparlanti a lunga escursione. Per farla breve, la riproduzione ottimale di brani in streaming non rientra tra le priorità degli sviluppatori di Google Home.

Prima di chiudere il discorso sul comparto audio, non possono mancare delle considerazioni su quello di Home Pod, l’innovativo assistente vocale di Apple. Una serie di approfonditi test ne hanno rivelato la capacità di analizzare autonomamente l’acustica dell’ambiente circostante, al fine di adattare il suono. In sintesi, sul fronte audio, l’assistente vocale di Apple, con la combinazione tra woofer ad alta escursione ed un blocco di sette tweeter, ricrea il giusto equilibrio tra potenza e precisione. In sostanza, l’utente avrà la sensazione di prendere parte ad un concerto privato.

Assistente vocale

Come già accennato, i moderni home assistant funzionano da amplificatore per l’assistente vocale. Senza assistente vocale, l’home assistant non riuscirebbe a soddisfare le richieste provenienti da genitori e figli. Dal punto di vista tecnico, tutti gli assistenti vocali sono forme di intelligenza artificiale, basate su complessi sistemi in cloud, chiamate ad eseguire una vasta gamma di comandi. Oggigiorno, i migliori assistenti vocali si differenziano per le banche dati a cui hanno accesso, la reattività agli input vocali, la naturalezza del tono di voce e la comprensione della frase pronunciata.

In cima alla classifica dei migliori assistenti vocali, si posiziona Alexa per la reattività ai comandi vocali e la rapida comprensione delle domande formulate dall’utente. Se c’è bisogno di ricercare delle definizioni o delle ricette, l’assistente vocale Amazon si serve del motore di ricerca Bing. Oltre le ricerche, l’assistente vocale di Amazon può avviare la riproduzione di un brano musicale o di un podcast, dalle principali piattaforme di streaming, oppure connettersi con i dispositivi della smart home. Per quanto ricco di funzionalità, ha bisogno di migliorie al tono di voce (a tratti sembra quella di un robot) e all’intuito dell’intelligenza artificiale. D’altronde la perfezione non esiste.

Benché disponga di tempi di reattività inferiori ad Alexa, l’assistente vocale Google può ritenersi soddisfatto per una maggiore utilità ed una capacità di dialogare in maniera fluida con l’utente. Probabilmente, tali doti derivano dall’esperienza ventennale nelle ricerche online sull’omonimo motore di ricerca.

Come Alexa e Google Assistant, pure Siri è in grado di compiere delle ricerche, inviare degli aggiornamenti, riprodurre tutti i generi musicali e funzionare da assistente vocale per la casa, seppur con qualche decimo di secondo in più. Inoltre, Siri offre la possibilità di inviare messaggi semplicemente attraverso lo smart speaker di casa Apple. Una funzionalità interessante che manca in Alexa e nell’assistente vocale Google.

Compatibilità

Dopo aver esaminato attentamente tipologia, modalità di connessione e funzionalità, la guida prosegue con un focus sulla compatibilità. Si tratta di una priorità per chi sta progettando una smart home, un’abitazione fondata sul collegamento dei dispositivi fisici come lavatrici, robot aspirapolveri, termostati, lampadine ed impianto Hi-Fi. Con la tecnologia attuale, per accendere e spegnere un dispositivo fisico, basta uno smart speaker che funzioni da home assistant. Nonostante ciò, ci sono delle variazioni nella compatibilità da modello a modello.

Ad esempio, Echo può interagire con prodotti a marchio Amazon oppure con proposte di terzi come speaker, televisori, termostati e serrature, quando abbiano stretto una partnership con l’azienda di Seattle. L’universo Amazon conta già migliaia di prodotti compatibili con Alexa e vive una fase di grande espansione.

Una situazione simile sta vivendo Google Home che ha dato vita a delle collaborazioni piuttosto interessati per la domotica, nel tentativo di colmare il gap con la linea Echo. Intanto, in casa Apple, si continua a scommettere su una compatibilità circoscritta a prodotti con la mela incisa. Per fortuna, il catalogo dei prodotti compatibili viene regolarmente aggiornato.

Quanto costa un home assistant?

Qualità e funzionalità al top richiedono un costo notevole. Un concetto semplice, valido anche per gli home assistant. Ad oggi, le migliori offerte sul mercato si identificano con Amazon Echo Studio ed Home Pod.

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Riguardo al primo, il costo si aggira sui 200 euro ed è legato principalmente al comparto audio. Fin dai primi utilizzi, infatti, si nota una qualità dei suoni strepitosa grazie al woofer da 13,3 cm con 330 W di potenza ed il tweeter da 25 mm. Nel frattempo, il sistema Dolby garantisce una diffusione omogenea di tutto ciò che viene riprodotto. Nella parte inferiore di Amazon Echo Studio è stato inserito un piccolo foro per massimizzare i bassi, mentre quella superiore è stata pensata per lasciare spazio all’altoparlante up-firing.

La seconda offerta, a meno di 300 euro, è un vero e proprio bestbuy, considerando il comparto audio, le funzionalità ed il design molto elegante. Per quanto manchi un sistema Dolby in funzione di equalizzatore, il chip integrato A8 non perde una parola del comando vocale rivolto ad Home Pod. Inoltre, durante l’ascolto di brani o podcast, il suono viene adattato alla conformazione dell’ambiente circostante. Sotto il profilo del design, Home Pod vince nettamente il confronto con Amazon Echo Studio. Peccato solo che la compatibilità è rivolta solo al mondo Apple.

Invece, chi cerca un assistente virtuale, senza troppe pretese, ad un prezzo ragionevole potrà contare su Google Nest (74 euro) oppure Amazon Echo di quarta generazione (49 euro). In particolare, Google Nest recepisce velocemente il comando vocale e lo esegue sempre al meglio delle proprie potenzialità, sia che si tratti della riproduzione di una playlist, sia quando debba attivare un dispositivo intelligente.

Marche

Prima di chiudere la guida ai migliori assistenti vocali, come accennato nell’introduzione, è opportuna una panoramica degli smart speaker progettati dai colossi dell’innovazione tecnologica. Ovviamente, si parla di Amazon e di Google.

Tra i due giganti, l’offerta più completa è sicuramente quella di Amazon. Infatti, l’e-commerce più grande al mondo dispone di una linea principale chiamata Echo, spalmata su più generazioni. Ad oggi, ne sono parte Amazon Echo di 2° generazione, Amazon Echo 3° generazione ed Echo dot 3° generazione, per finire con Amazon Echo 4° generazione ed Echo dot 4° generazione.

Tra Amazon Echo 4° generazione ed il fratello più piccolo, c’è una sottile differenza, legata esclusivamente alle dimensioni ed al peso dei dispositivi. Inoltre, affiancate alla linea principale, se ne trovano alcune di pregevole fattura come Echo Show che aggiunge, alle normali funzioni di uno smart speaker, la possibilità di guardare film e serie tv, essendo dotato di un display HD. C’è poi Echo Studio per ascoltare brani e podcast con la migliore acustica possibile.

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Negli anni, anche Google si è data piuttosto da fare con Google Home, Google Nest e Google Nest mini. Gli ultimi due, considerando le tantissime funzionalità e l’ottimo comparto audio, hanno ben poco da invidiare alla linea di Amazon.

Sul fronte di speaker intelligenti con funzioni speciali, invece, Google è molto indietro rispetto ai tradizionali competitors, troviamo Google Nest Hub e Google Nest Audio.

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