Biotrituratore a scoppio

Come scegliere il biotrituratore a scoppio con la nostra guida all’acquisto

Tra le varie tipologie di biotrituratori, il biotrituratore a scoppio consente di macinare rami e residui di taglio di alberi ed arbusti di media grandezza, con diametro di oltre 3-4 centimetri, compattandoli e sfruttandoli, in seguito, per il compostaggio.

I biotrituratori a scoppio, protagonisti del giardinaggio professionale, sono indicati per chi possiede o gestisce un parco o un appezzamento boschivo, non un giardino di piccole dimensioni.

Sono molto robusti, potenti e, di conseguenza, decisamente più pesanti e rumorosi dei biotrituratori elettrici. In compenso, farli funzionare non costa molto: seppure potente, il loro è un piccolo motore che non richiede grandi quantità di combustibile pur lavorando a lungo.

Biotrituratori a scoppio: sistemi di taglio

Il biotrituratore a scoppio (denominato anche tritarami o trituratore rami) è stato progettato per macinare rami, cespugli, arbusti e residui di potatura per trasformare in concime i rifiuti verdi.

Se il tipo di alimentazione suddivide i biotrituratori in modelli a scoppio (o a benzina) ed elettrici (da collegare ad una presa di corrente), in base al sistema di taglio esistono altre 3 tipologie:

  • A turbina, il sistema più efficiente, versatile e silenzioso, che consente di triturare ogni tipo di pianta in ogni sua parte, dalle frasche al tronco;
  • A rullo, indicato per cespugli ed arbusti, ma produce residui più grossi ed entrando in contatto con legname e fogliame verde tende ad incepparsi;
  • A lama, efficace con rametti e frasche, in grado di tagliare detriti verdi in parti molto fini, meno versatile e più fragile del sistema a rullo ed anche più rumoroso.

Per professionisti

Il biotrituratore a scoppio, come abbiamo spiegato, è progettato per professionisti e giardinieri impegnati a potare grandi alberi, a gestire parchi e porzioni di bosco, non piccoli giardini dove i residui delle potature sono in quantità ridotta e di dimensioni minori.

E’ progettato per lavori di lunga durata, anche ininterrotti, dura più a lungo ed il motore più potente risente meno dell’usura rispetto al modello elettrico.

Insomma, si tratta di apparecchiature più professionali dei biotrituratori elettrici ad uso domestico e, di conseguenza, hanno un costo più elevato.

Molti hobbisti che dispongono di un budget limitato, decidono di acquistare un biotrituratore a scoppio usato per contenere al massimo il costo iniziale.

Abbiamo detto che i biotrituratori a scoppio hanno un motore più potente, che dura più a lungo, abituato a grandi lavori, ma non è indistruttibile: quindi, chi decide di acquistare un modello usato farebbe bene a controllare le condizioni delle lame, se sono ben affilate, se lo stesso motore funziona correttamente e non ha perdite o altri difetti.

Come riconoscere il biotrituratore a scoppio di qualità

Come per ogni altro modello di biotrituratore, nello scegliere un biotrituratore a scoppio bisogna valutare caratteristiche essenziali per riconoscerne la qualità, le prestazioni, la potenza. Vediamo quali sono:

  • La potenza del motore è fondamentale, deve essere elevata per assicurare la giusta prestazione ed efficienza (bassa se è inferiore a 2000 W, media tra 2000 e 2500 W, alta da 2500 W in su);
  • L’imboccatura, dove si inseriscono i rifiuti per essere macinati, deve essere sicura e comoda;
  • Il tipo di lama è associato alla funzione e all’efficacia del biotrituratore a scoppio: esistono lame che sfibrano i rami durante la cippatura e lame che sminuzzano erba, foglie ed arbusti;
  • Rumorosità, elevata nel caso dei biotrituratori a scoppio, che supera i 100 dB, per cui si consiglia l’uso di cuffie di protezione;
  • Capacità di taglio, proporzionale all’imboccatura, compresa tra i 38 ed i 40 mm;
  • Capacità di triturazione, associata alla quantità di rifiuti da tagliare in un’ora, alla velocità della macchina, alla capacità di taglio, al numero dei giri del motore, ma anche alla capacità del contenitore: è compresa tra i 100 kg/h ed i 200 kg/h in su.

Importanti, seppure non essenziali, altre caratteristiche del biotrituratore a scoppio: la presenza del cesto di raccolta, la praticità d’uso, la capienza del contenitore in litri, il sistema di sicurezza, la manopola di regolazione del taglio, l’imbuto di raccolta rimovibile.

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